Affitti: dopo 15 anni aumenta il tasso di riferimento. E così esplodono i ricorsi

Redazione

29 Giugno 2023 - 13:26

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Le assicurazioni di protezione giuridica sono state prese d’assalto: Axa riceve 500 richieste in pochi giorni.

Affitti: dopo 15 anni aumenta il tasso di riferimento. E così esplodono i ricorsi

Dopo anni caratterizzati da riduzioni degli affitti ecco che si delinea quindi un’inversione di tendenza. Questo ha scatenato la reazione dei cittadini che non sono disposti ad accettare le modifiche dei canoni e si dichiarano pronti a opporsi. Risultato? Le assicurazioni di protezione giuridica sono state prese d’assalto come non accadeva dai tempi della pandemia.

Richieste di aiuto

A rilevare il dato è AXA-ARAG Assicurazione di protezione giuridica: nelle prime tre settimane di giugno sono pervenute circa 500 richieste sul tema del canone di locazione. Il volume è centuplicato, visto che di norma il numero mensile di contatti su questo argomento è piuttosto esiguo. «Siamo sommersi di richieste. È dai tempi della pandemia che non vivevamo una situazione del genere», ha spiegato Patrick Thaler, responsabile del Servizio giuridico presso AXA-ARAG.

Aumenti legittimi

Il motivo è il tasso ipotecario di riferimento che per la prima volta dopo 15 anni ha subito un aumento, passando dall’1,25 all’1,5 per cento. Solo in pochi sono disposti ad accettare passivamente questo intervento e molti locatari si rivolgono quindi alla propria assicurazione di protezione giuridica. «Nella maggior parte dei casi si tratta però di aumenti legittimi. Soltanto nel 10 per cento circa dei dossier finora trattati abbiamo consigliato ai nostri assistiti di impugnare l’aumento – e anche lì il problema è in prevalenza l’inflazione e non il tasso di riferimento», afferma Patrick Thaler.

Cosa fare per evitare sorprese

Gli esperti suggeriscono di controllare due cose: in primo luogo l’aumento deve essere notificato tramite un modulo approvato dal Cantone. In caso contrario, le locatarie e i locatari non sono tenuti a reagire fino a quando l’aumento non viene comunicato correttamente. In secondo luogo l’aumento può entrare in vigore soltanto a partire dal primo termine di disdetta utile previsto dal contratto di locazione. Se così non è, occorre informare il locatore circa la normativa vigente e pagare il canone aumentato solo a partire dalla data valida.

Controllare le cifre

È necessario verificare la correttezza del nuovo importo aumentato. Secondo il diritto di locazione i proprietari degli immobili sono autorizzati a incrementare il canone di locazione netto (escluse le spese accessorie) del 3% a partire dall’autunno. Tuttavia, ciò è possibile soltanto nei casi in cui le precedenti riduzioni del tasso di riferimento erano state trasferite a favore dei locatari e quindi questo parametro si attestava già all’1,25 per cento. Appena la scorsa settimana la Banca nazionale ha operato un nuovo incremento dei tassi. È possibile che questa decisione porti a un ulteriore aumento del tasso di riferimento.

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