Il Consiglio federale ha avviato oggi la procedura di consultazione: dal 2031 i motori "puliti" dovranno sottostare agli stessi doveri degli altri, sia pur entro una categoria più conveniente di quelli inquinanti.
Basta privilegi ai motori elettrici. Ancora qualche anno, poi diritti e doveri saranno adeguati a quelli dei motori termici, così da non penalizzare le entrate di uno Stato che concede sovvenzioni a chi rispetta l’ambiente: una tendenza sempre maggiore che è destinata a diventare norma, dunque a essere privata di trattamenti di favore.
Obiettivo: promuovere il trasporto su rotaia
Dal 2031 il Consiglio intende dunque assoggettare alla "tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni" anche gli autocarri a propulsione elettrica. Con ciò vuole assicurare che, grazie agli introiti, si continuino sia a coprire i costi causati dal traffico pesante, sia a promuovere il trasporto di merci per ferrovia, ormai sempre più praticato. Nella seduta odierna, ha avviato dunque la relativa procedura di consultazione, che si concluderà il 23 maggio.
A rischio miliardi di franchi di introiti
A causa degli sviluppi tecnici, il sistema della tassa ha raggiunto i suoi limiti: attualmente il 90% degli autocarri rientra infatti nella categoria di tassa più conveniente. Inoltre, cresce l’impiego di veicoli elettrici alimentati a batteria o a idrogeno, dunque esenti. Nei prossimi decenni questa evoluzione potrebbe causare perdite di entrate per diversi miliardi di franchi e, quindi, compromettere gli obiettivi della tassa. Il Consiglio federale aveva segnalato questo rischio già nel rapporto sul trasferimento del traffico 2019 e spiegato la necessità di adeguamenti.
Salvaguardia della copertura dei costi
Il progetto che il Consiglio federale mette oggi in consultazione prevede di assoggettare alla tassa anche gli autocarri a propulsione elettrica, attribuendoli però alla categoria più conveniente, poiché non generano emissioni dirette di sostanze inquinanti e causano minori costi esterni rispetto ai veicoli a propulsione fossile. Parallelamente, si propone di declassare i più ecologici di questi ultimi, vale a dire gli Euro 6, assegnandoli alla seconda categoria più conveniente.
Le misure di accompagnamento
Per non rallentare la riconversione della flotta di autocarri, l’introduzione dell’obbligo è rinviata di sette anni. Inoltre, il Consiglio federale propone due varianti di misure accompagnatorie: con la prima concede uno sconto per gli autocarri elettrici nuovi e già immatricolati; con la seconda, gli autotrasportatori con sede in Svizzera all’acquisto di nuovi autocarri elettrici possono scegliere se avvalersi dello sconto o di un contributo d’investimento, secondo un importo ancora da definire. Entrambe le varianti avranno durata limitata, dal 2031 al 2035.
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