Secondo diverse ricerche nel settore del commercio al dettaglio, oltre un alimento su dieci comprato dagli svizzeri è di origine biologica. Tuttavia con la fine della pandemia, la "mania del bio" si è leggermente ridimensionata.
Nel 2022 la cifra d’affari degli alimenti nel commercio al dettaglio svizzero è diminuita del 4,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 29,3 miliardi di franchi. Nello specifico, quella degli alimenti biologici ha segnato una flessione del 2,2%, mentre quelli convenzionali del 4,9%. L’andamento in calo è riconducibile principalmente alla normalizzazione del consumo dopo la fine della pandemia. Nell’analisi pluriennale, invece, la domanda di prodotti biologici è invece chiaramente aumentata.
La tendenza in crescita del bio
L’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) e l’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL, sulla base dei dati del panel combinato economie domestiche/commercio al dettaglio di NielsenIQ Switzerland e del sondaggio rappresentativo del Biobarometro, hanno analizzato il consumo di prodotti biologici nel commercio al dettaglio svizzero e in Svizzera nel periodo 2018-2022. Poiché gli anni 2020 e 2021 sono stati fortemente caratterizzati dalle misure adottate per arginare la pandemia di COVID-19, il confronto si concentra in particolare sul 2022 e sugli anni pre-pandemia.
In questi quattro anni, la cifra d’affari degli alimenti biologici è passata da 2,68 a 3,28 miliardi di franchi, segnando un incremento del 22,5%. Nello stesso periodo la cifra d’affari di quelli convenzionali è aumentata del 6,9%. Pertanto la quota di mercato degli alimenti biologici sulla cifra d’affari totale degli alimenti nel commercio al dettaglio svizzero è passata dal 9,9 all’11,2%.
Il sovrapprezzo può essere una barriera all’acquisto
Al momento non si sa in che modo tale tendenza proseguirà. Secondo il sondaggio del Biobarometro dell’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL, la maggior parte dei partecipanti allo studio in futuro intende mantenere o espandere ulteriormente il proprio consumo di prodotti biologici. I crescenti costi di sostentamento, tuttavia, potrebbero frenare la domanda di tali alimenti. A questo proposito il 16% dei partecipanti ha affermato che, a causa del rincaro, in futuro consumerà meno prodotti biologici.
Il sondaggio rappresentativo, che ha coinvolto un migliaio di persone in tutta la Svizzera, evidenzia che il prezzo è ritenuto la principale barriera all’acquisto. In questo contesto i discount hanno guadagnato terreno, seppur a un livello inferiore rispetto al commercio al dettaglio classico, diventando il secondo canale di vendita più importante per gli alimenti biologici, come si evince dall’analisi dei dati del panel combinato economie domestiche/commercio al dettaglio di NielsenIQ Switzerland.
Ampliare ulteriormente l’assortimento biologico
Nel complesso gli alimenti biologici godono di un’immagine positiva. Ciò si evince in particolare dal fatto che sono spesso percepiti dai consumatori come prodotti sostenibili. Anche in futuro tale aspetto fungerà da importante motivazione per l’acquisto di alimenti biologici.
Inoltre, si presuppone che sia i discount sia le aziende del commercio al dettaglio classico amplieranno in maniera mirata il loro assortimento biologico. In tale contesto si prevede un’ulteriore crescita del consumo di questi prodotti.
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